Esaurito

Anatomia di una convivenza

Autore: Arzachena Leporatti
Collana: Interno Libri
ISBN: 978-88-85583-16-0
Anno: 2018
Pagine: 68
Formato: 11×17 cm

9,50

Esaurito

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“Anatomia di una convivenza”, l’opera prima di Arzachena Leporatti, è un libro intimo e sensuale, la messa a fuoco di una coinvolgente storia d’amore dentro il fragile equilibrio delle mura domestiche. La quotidianità prende forma grazie ad una poesia chiara e diretta, uno stile che abbraccia la realtà e la descrive nei suoi incendi, nei suoi furori, nelle paure più remote, sui corpi nudi di una coppia che sa cosa vuol dire amarsi.

 

 

Eravamo anfore conche e vuote
fianchi cavi e liberi
case vuote in cerca di affittuari
poi qualcuno ha detto qualcosa e siamo diventati
scatole piene di oggetti
stanze gremite di gesti inconsueti
mani colme di doni quotidiani e non richiesti
questo posto è verticale
cresce in altezza
ci sovrasta piacevolmente
senza sgomento
in basso la cucina calda
i coltelli affilati
le sagome di noi che cuciniamo cose semplici
sopra il salotto
il divano morbido dove ti ritiri dentro di me
facendo eco ai miei desideri
sopra il bagno
ci guardiamo nudi
ci sfioriamo umidi e puliti
sopra ancora la camera
piedi nudi contro piedi nudi
le persiane contro le persiane
il sesso contro il sesso
sopra a tutto il balcone piccolo
nella mia casa verticale sovrasta il resto
le scale cedono un po’
si raddrizzano solo alla fine
la balaustra è fiorita
mi ci fai aggrappare tenendomi le mani
(dicendomi di guardare avanti e sotto e ai lati)
sei il mio guscio dove scivolare e ripararmi
quando è necessario

 

*

 

la bottiglia è vuota
nella mia bocca c’è troppa sete
anche di te
hai abbandonato le stanze in fretta
con parole dette piano
prima velluto e poi scariche elettriche
si dilatano diventando baraonda
vado a letto ma non mi copro
anche se non soffro più il mio corpo nudo
che si lascia andare alle stagioni
all’età che incide come uno scalpello
che mi imbianca lentamente i capelli
senza darlo a vedere
chiudo gli occhi che ormai non ricordo più se torni
ma poi quando arrivi
e mi sorprendi ancora
ti unisci nel solco che ho già scavato
mi avvicini il petto sudato
mi infili dentro le orecchie parole morbide
che mi cullano e mi confondono
fino a non sapere più se siamo
veri e vivi
oppure ombre di noi stessi
simulacri spaventosi
morti che camminano
comunque insieme

 

*

 

se rimani un altro po’
(non so quantificare quanto)
se resti ancora
(quanto vuoi)
se trattieni i tuoi respiri calmandone l’andamento
(fino a che starai bene)
allora rimango anche io
calmo i piedi irrequieti
mollo la lingua agitata
trattengo le parole
le annodo alla gola per non farle scappare
mi fermo tutta
rigida
corpo che diventa sasso giovane ancora morbido
me ne sto immobile fino a quando non cederai
al moto dei tuoi organi
alla danza quotidiana di piccoli gesti e consapevolezze
allora anche io farò altre mosse, simili alle tue
rendendole melodiche e corrispondenti
un insieme di gesti misurati
rotondi e paralleli
andremo avanti all’infinito
insieme ma senza urtarci
senza parole
senza sguardi
solo sapendo le mosse

 

*

 

conosco un posto chiamato casa
la chiamano così gli altri
(il mondo)
questo posto che ha
mura resistenti
non fanno passare niente tranne noi
ha luci e ombre che si intrecciano
giocano su ogni superficie
si proiettano sui nostri corpi
li slanciano
li dipingono senza usare colori
li rendono veloci o delicati
ha cunicoli e corridoi stretti
per passarci dobbiamo sfiorarci
toccarci
entrarci dentro e rimanere così
ha punti aperti e arieggiati
pieni di vento e musica
ha anche angoli
non te ne ho parlato
non li conosci
sono solo miei
ci vado a pensare
a lisciarmi i capelli che mi si infilano nelle unghie
a piangere e a ridere
a cercare di non pensare che
questa vita insieme mi inghiotte
ma in un modo bello
senza spasmi né tormenti
sono ingurgitata e deglutita in un fascio di luce
è bianca
mi acceca
ma non ho bisogno di vedere
per trovarti

Nota biografica

Arzachena Leporatti nasce a Prato nel 1991, città nella quale vive e lavora dopo una laurea in comunicazione, media e giornalismo e un master in digital marketing presso l’Università di Firenze. Ha pubblicato racconti brevi su riviste indipendenti come Lahar, Tuffi, Cadillac, Colla, Inutile e Pastrengo. Due delle sue storie sono state pubblicate in antologie edite: "100% lieto fine" (Ouverture, 2017) e "The dark side of the woman" (Il Foglio Letterario, 2018). "Anatomia di una convivenza" è la sua prima opera in versi.

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