L’effimero e l’eterno, l’attualità storica e la ricerca esistenziale, condotta in un’aura rarefatta di nietzschiana inattualità, rappresentano le architravi dell’opera di Silvio Raffo, voce unica del panorama contemporaneo che, come sottolinea Silvio Aman nella prefazione, “potremmo a buon diritto definire principe della melodia”. “Non tiratelo fuori, non salvatelo, non provate nemmeno a disturbarlo, questo recluso che ha il nome e le idee, la penna incantata e lo slancio melodico di Silvio Raffo: lui, nella sua clausura, ci sta da dio, anzi, meglio – ci sta da Poeta”, chiosa Sacha Piersanti nella postfazione.
Trasumanare è l’unica avventura –
annullare del corpo ogni barriera –
del tempo valicare la frontiera .
Questa è dell’Infinito la misura.
*
Impara la sacralità del rito,
del ritmo che scandisce la giornata,
della luce deserta inanimata
nel fluire di un tempo ormai impietrito.
*
A me che al chiaro tendo
nuvola tenebrosa
insiste il firmamento
a consacrare sposa
sento dalle segrete
dell’anima una fonte
premere – dalla sete
odo catene gemere
ma non so che germoglio
di pietra sboccia intanto
e quell’intima vena
mura in ghiacciato pianto