Con “Nessun pensiero conosce l’amore” Fabrizio Falconi consegna il suo sguardo, la sua voce poetica, a quel lettore in cerca di risposte aperte sull’amore, visioni sensibili e insieme sagge, in grado di accogliere la multiformità del sentimento amoroso. Come afferma nella prefazione Olga Cirillo: “la dimensione lirica del canto si adagia in un ritmo narrativo che sembra raccontare la storia di un solo uomo, pur accogliendo una moltitudine di ritratti”.
nur
solo come una fune appesa nel bosco da decenni,
come una cima alla deriva nei mari,
come vetta inesistente o inesplorata
alla fine di un’ubriacatura immaginata,
solo e perduto come la morte, risvegliato
all’istante nel circondario delle notti, prorotto
in pianto, gemello di se stesso,
solo come ogni volta che si viene al mondo,
come un piede sotto la tomaia, come ogni passo
od ogni raglio udito nella valle,
solo come questo furore che si spegne, disilluso
sverna al caldo malato della foresta,
solo come tutte le volte che si condivide la vita e
la si spende, con i tetri gendarmi che la tengono in pugno,
solo come ogni volta che si rinasce, più forte
e al vero e al punto si resta e non siamo che questo:
un lento donarsi – una curva – un alfiere da combattimento,
sigillo, capitano di ventura che attraversa il mondo,
la furia disarciona e morendo non sente paura.
*
biancore
ci sarà un tempo in cui questo tempo
sarà tutto fermo, tutto niente
un tempo nel quale
il ciliegio non avrà bisogno di fiorire
la fenice di volare
il naufrago di tornare
ogni cosa sarà imbiancata
da una luce insopportabile
e anche la malia di questi mari
sarà dimenticata
come pura scarna passione
disintegrata da un canto nuovo
mai ascoltato.
esso è
la furia delle onde lontane
esso è
questo stesso cuore annegato
nel mare scuro del tempo.
*
Wittgenstein
di niente o cosa
è fatto il fiume prossimo
che ci attraversa
e insieme, il vento le voci
ed ogni cosa,
succede ogni giorno la vita
come una regola che scotta
nel conto delle foglie delle pietre
dei rimorsi.
ogni cosa al suo centro ritorna
sempre uguale e sempre silenziosa
diversa e mossa da spazi senza tempo.
*
nessun pensiero comprende l’amore
nessun accenno, nessun rumore
conosce il candore, nessun sentimento
nessuna passione
l’amore si sconta nelle ore insonni
nel vento muto che agita il dolore
nello spazio disciolto o l’intervallo
di una parola senza ossa
nell’inciampo e in quello
che non riesce perché non si sa
e non si conosce
il momento soltanto
la corsa di animale o il suo riposo
tenerezza ostile, corpo o frammento
cerchiamo l’uno e siamo
molteplici.
*
fine e inizio
nel limite di oggi ti vendo
una luce di passaggio, appena
apparsa nel grigio di mille stormi
coglila
io e te non le apparteniamo
meno di quanto le appartenga
il mondo intero
e tutti i silenzi che ci sono dentro,
rinasce e muore
ogni giorno e oggi
più di ogni altro giorno
ti vendo una luce di passaggio
te la regalo, anzi
con le mani giunte
di uno che si è perso
e non crede al vento del mare
e alla promessa
di ogni giorno
e quindi anche di questo.
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