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Riproduzioni in scala

Autore: Demetrio Marra
Prefazione: Flavio Santi
Collana: Interno Libri
ISBN: 978-88-85583-36-8
Data di pubblicazione: 7 novembre 2019
Pagine: 88
Formato: 11×17 cm

9,50

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Un sentimento del doppio permea l’opera prima di Demetrio Marra. Riproduzioni in scala è un libro di disincanto e consapevolezza, in cui immagini e proiezioni, la genealogia familiare e i riferimenti letterari, sono ricavati con uno stile maturo e visionario, capace di catturare fin dalla prima lettura. Meridione e settentrione, Reggio Calabria e Pavia, diventano metafore, paradossi e condizioni esistenziali di una bellezza straniante, che ammalia e si fa alienante, appare ricca e mostra la sua nuda realtà.

 

 

I

Allo specchio delle tre lampadine dell’anticamera
da bagno come nei pub sistemo il colletto
indosso per il part-time che ci vuole decoro ma
vorrei denudarmi e correre come un toro
impazzito, con fare tracotante nel cortile
di una casa vecchia, con inquilini del comitato
no-movida di Pavia, o di un Liceo classico
o nel campetto sistemato di una chiesa, nel cortile
dell’Università, sciogliere con potentissimo
acido i mantelli alle statue, strappando
i manifesti, imbrattando le lapidi, lasciando
in un angolo i miei parametri e chiamare rivoluzione ma ho
l’influenza, troppo debole – un tachifludec
al limone ma fa schifo, vorrei sputarlo
e inondare la città, guarire alla piazza
il raffreddore lasciando fuori l’aristocrazia
che non si bagna i piedi negli attici, sui balconi
a salutarci come formichine o formichieri, una funzione
vale l’altra purché se la cantino e se la suonino,
nei locali, ci facciano dormire, pagare le tasse
e non pagarle, avviare i negozi e chiuderli,
riciclare, gonfiare i costi, aprire catene
di ristoranti col menù ridotto studenti, incluso caffè

 

*

 

Intercity

È una storia che tutti conoscono,
una ferraglia che traversa erba,
campetti di calcio una laguna
artificiale e una mia complicità,
trasparente sul vetro, mi imita. Cosa
di vero cerchi qui dentro, nelle mani
affumicate dell’uomo di fronte, nei suoi
gadget in pelle, neri i capelli, nel cursore
sul computer, o nelle due ispaniche
finalmente mute, bionde, il ragazzo
che legge e presto smette, guarda un film.

E invece, roche in lontananza voci
che in pochi secondi sostituisco.
È che qualcosa sta trascinando immobili
bestie sul tapis roulant – e dal tramonto
è più netto il raddoppio. Sull’S13
col fischio ininterrotto e luci di periferia
– lampioni o candele, da quale
tempo se almeno un altro treno
ci separa, identico e il complice
indossa calze amaranto, uguali alle mie.

Sullo schermo Locate Triulzi
in una qualche sequenza, e tanto basta;
Certosa. Poi Pavia, fine corsa
del treno, dal sedile mentre tengo
la porta a ventola lo riconosco.

 

*

 

Come al tramonto le cose
più vicine si allontanano

Non sono sicuro di sentirti, io
chiudo gli occhi solo quando
tra il buio fuori e il buio dentro c’è
differenza di senso: sulle ombrate
del piumone la condensa di San
Pietro mi risana dal sonno, chiede
tacendo se anche io avverto lo scarto
della luce calda della lampada
da letto. Sulla breve storia
dell’ombra ho letto che l’aveva
ritratto Masaccio uscendo dal tempio,
venendo dal tempio.

Ora che non sono sicuro di sentirti,
chiudo gli occhi solo quando la scorza
di luce tra le ante interne cieche
si allunga sulla via del pavimento.

Se avrò in sonno tempo di fissarlo
questo chiaroscuro a Pavia sarà
per quanti toni hanno aggiunto dalla
notte domani i lampioni bassi.

Nota biografica

Demetrio Marra è nato a Reggio Calabria il 4 settembre 1995. Nel 2014 si è iscritto in Lettere Moderne all’Università di Pavia, divenendo alunno dell’Almo Collegio Borromeo. Nel 2017 si è laureato con una tesi sulle Rime d’amore di Torquato Tasso. È laureando in Filologia moderna all’Università di Pavia, con un progetto di tesi su Luciano Bianciardi. È stato all’interno del direttivo editoriale di Inchiostro. È vice-direttore di Birdmen, rivista di Cinema, Serie e Teatro. Ha pubblicato nel luglio 2018 una silloge di poesie per il n. 90 di «Atelier», con prefazione di Andrea De Alberti. L’antologia Poeti nati negli anni ’80 e ’90 (Interno Poesia, 2019) a cura di Giulia Martini, ha ospitato tre suoi testi con prefazione di Riccardo Donati. Su «La Clessidra», a. XIII, n. 1-2, ha pubblicato il poemetto Tutto sopra le calabresi cose. Sue poesie inedite sono comparse su Poetarum Silva, Yawp.