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Se volessi potresti alzarti e volare

Autore: José Carlos Rosales
Traduzione e cura: Damiano Sinfonico
Prefazione: Valerio Nardoni
Testo a fronte: Spagnolo
Collana: Interno Books
ISBN: 978-88-85583-56-6
Data di pubblicazione: 9 febbraio 2021
Pagine: 144
Formato: 11×17 cm

13,25

Product ID: 7449 Categoria:
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Dalla prefazione di Valerio Nardoni: «Il verso di Rosales scorre tra parole di assoluta semplicità, con una naturalezza estrema, al punto di non sembrare verso, ma un’ottima prosa. Tuttavia, tale fluidità è frutto di una notevole sensibilità ritmica per il verso dispari, che mette in settenari, novenari, endecasillabi e alessandrini anche gli scontrini della spesa, qualsiasi cosa gli passi per le mani o davanti agli occhi».

 

 

I (LAS ALAS)

Estarás tan cansado que te sientes ligero,
tan ligero
que ahora mismo podrías levantarte y volar:
ya no pesas, ya nunca pesarás lo que pesabas,
pesas tanto y tan poco
que el mundo te parece distante,
el cansancio también te parece distante,
se evaporó de pronto,
lo más pesado se evapora a veces
y ahora mismo podrías levantarte y volar:
no lo haces, no lo haces, y no
porque el peso de tu cuerpo o tu ánimo
pudieran impedirlo,
no lo haces
porque no hay ningún sitio
al que quieras volver,
un lugar perdido o ignorado,
el sitio donde puedas entrar y diluirte,
tumbarte con las alas plegadas,
esas alas gigantes que te impiden vivir,
alas imaginarias o fingidas,
las alas que no tienes,
invisibles o blancas,
pero estás muy cansado y no lo haces,
no lo harías, no lo quieres hacer,
si quisieras podrías levantarte y volar,
y alejarte del mundo, y morirte muy lejos,
si te quedas aquí
seguirás como hasta ahora,
tan cansado y tan vivo,
tan ligero y distante,
tan pesado,
tan solo.

 

I (LE ALI)

Sarai così stanco che ti senti leggero,
così leggero
che anche ora potresti alzarti e volare:
non pesi più, non peserai più come prima,
pesi davvero così poco
che il mondo ti sembra lontano,
anche la stanchezza ti sembra lontana,
è evaporata all’improvviso,
ciò che pesa a volte evapora
e anche ora potresti alzarti e volare:
non lo fai, non lo fai, e non
perché il peso del corpo o la tua volontà
potrebbero impedirlo,
non lo fai
perché non c’è nessun posto
dove vorresti tornare,
un luogo perduto o ignorato,
il posto dove potresti entrare e dissolverti,
sdraiarti con le ali piegate,
quelle ali giganti che ti impediscono di vivere,
ali immaginarie o finte,
le ali che non hai,
invisibili o bianche,
ma sei molto stanco e non lo fai,
non lo faresti, non vuoi farlo,
se volessi potresti alzarti e volare
e allontanarti dal mondo, e morire lontano,
se resti qui
sarai sempre come prima,
così stanco e così vivo,
così leggero e lontano,
così pesante,
così solo.

 

Nota biografica

José Carlos Rosales (Granada, 1952) è laureato in Filologia Romanza, dottore di ricerca in Letteratura Spagnola, scrittore e poeta. Le sue raccolte sono El buzo incorregible (1988), El precio de los días (1991), La nieve blanca (1995), El horizonte (2003: Premio Ciudad de San Fernando), El desierto, la arena (2006), Poemas a Milena (2011: Premio Internazionale di Poesia Gerardo Diego), Y el aire de los mapas (2014), Si quisieras podrías levantarte y volar (2017: Premio Miglior Libro di Poesia dell’anno, attribuito dalla rivista online Estado Crítico), Años larguísimos (2019). Nel 2013 la sua opera poetica è stata raccolta in un’antologia personale, intitolata Un paisaje. Ha inoltre pubblicato gli studi Los secretos se escriben (2008), Libro de faros (2008), Memoria poética de la Alhambra (2011), Señales amarillas (2018), A mi trabajo acudo, con mi dinero pago. Poesía y dinero. Antología poética desde el Arcipreste de Hita hasta la actualidad (2019). Attualmente risiede nella sua città.